“Questo Paese
non si salverà,
se in Italia
non nascerà
un nuovo senso
del dovere”
Aldo Moro
di Giuseppe Longo
È intitolato “Prima e dopo Aldo Moro” il libro che Enzo Cattaruzzi ha dedicato al grande statista democristiano rapito e ucciso dalle Brigate Rosse nel 1978. Il volume sarà presentato, a cura dell’assessorato alle Politiche della cultura e del turismo del Comune di Trieste, domani 18 dicembre, alle 11, in sala Luttazzi al Magazzino 26 del Porto Vecchio. Interverranno il vicepresidente della Giunta regionale Riccardo Riccardi, l’assessore comunale alla Cultura Giorgio Rossi e il giornalista de Il Piccolo, Giovanni Tomasin.
Quale premessa al suo libro-ricerca, l’autore scrive: «Prima di Aldo Moro – molto legato al Friuli Venezia Giulia considerato una seconda Patria – la politica italiana era pedagogica, ora spesso demagogica. La sua vicenda è ritenuta dagli storici un vero colpo di Stato. Constatati intrecci tra terrorismo rosso, entità internazionali, servizi segreti, si riorganizzarono gli apparati di sicurezza e si ridisegnò l’assetto politico». La presentazione del volume, edito da “L’orto della cultura” di Pasian di Prato, vede la collaborazione del Club per l’Unesco di Udine, presieduto da Renata d’Aronco.
Aldo Moro era nato a Maglie, in Puglia, il 23 settembre 1916 e fu trovato morto in via Michelangelo Caetani a Roma, assassinato come detto dalle Br, il 9 maggio 1978, dopo quasi due mesi di prigionia: era stato infatti rapito il 16 marzo nell’agguato di via Mario Fani, nel quale trovarono la morte i cinque uomini della scorta. Tra i “padri” della Democrazia Cristiana e suo rappresentante alla Costituente, Moro ne divenne prima segretario e poi presidente (carica ricoperta al momento della morte) e fu a più riprese ministro, guidando dicasteri molto importanti. Ben cinque volte presidente del Consiglio – carica che oggi viene indicata semplicemente con il termine di premier -, guidò governi di centro-sinistra promuovendo nel periodo 1974-76 la strategia del dialogo con il Partito Comunista guidato da Enrico Berlinguer attraverso il cosiddetto “compromesso storico”.
A capo del governo quando si scatenò il terremoto la sera del 6 maggio 1976, Aldo Moro fu il primo ad accorrere in Friuli, appena 48 ore dopo il sisma assicurando all’allora presidente della Regione Fvg, Antonio Comelli, l’immediata solidarietà di Roma e creando fin da primi giorni successivi al disastro le premesse per una ricostruzione “autonoma” rispetto allo Stato centrale, formula rivelatasi determinante per una rapida ed efficace rinascita dei tanti paesi devastati. Poco meno di due anni dopo, lo statista democristiano, come detto, fu rapito – era il 16 marzo 1978 – e assassinato il 9 maggio successivo, al culmine di quelli che era stati definiti “anni di piombo”. Tanti sono i libri dedicati alla figura del grande politico cattolico, ai quali ora si aggiunge anche quello di Enzo Cattaruzzi, attivo militante della dc friulana prima che pure il partito fondato da don Luigi Sturzo fosse travolto dall’inchiesta di Mani Pulite.
Enzo Cattaruzzi e il suo libro.
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In copertina, un’immagine di Aldo Moro che sarà ricordato domani.